8 giorni di Natura, di Sport e di Montagna.
170 km di felicità.
E’ stato un cammino così bello che non so neanche da dove iniziare, quindi parto dalle basi.
Quando andare? Il periodo migliore è da luglio a metà settembre.
Dove si parte e dove si arriva? Si parte e si arriva a Courmayeur: il Tour è un anello che gira attorno al Monte Bianco, passando dal versante italiano, svizzero e francese.
Quanti giorni di cammino? Il Tour del Monte Bianco in teoria ha una durata di 12 giorni ma si possono unire più tappe in una sola giornata – di quelle semplici, tranquilli – o fare delle deviazioni prendendo qualche pullman sulla strada così da metterci in tutto 8 giorni, come abbiamo fatto noi. Perchè abbiamo deciso di accorciare il Tour? 8 giorni di camminata in montagna con 1.000m o più di dislivello al giorno bastano, fidatevi! 🙂
Quanto si cammina? Circa 6 ore al giorno, con una media di 15-20km a tappa e un dislivello giornaliero di 1.100-1.300m circa.
Quota massima? 2.665m a Lac Blanc (Chamonix) e Col des Fours, sempre a 2.665m.
Dove si dorme? Noi abbiamo dormito tutte le notti nei numerosi Rifugi che ci sono lungo il Tour (solo a Chamonix abbiamo preso un albergo), bisogna però prenotarli in anticipo per non rischiare brutte sorprese. Il bello dei Rifugi è che sono pensati proprio per chi sta facendo il tour: oltre al letto offrono agli ospiti la cena – alle 7.00pm in punto così da andare a dormire presto – la colazione e, per chi lo desidera, il pranzo al sacco per il giorno seguente.
Quanto si spende? Il Tour del Monte Bianco non è sicuramente tra i più economici, noi abbiamo speso circa 70€ al giorno tra pernottamento, cena e colazione più altri 10€ di pranzo, per un totale di circa 600€ a persona (per 8 giorni). Ovviamente il prezzo scende drasticamente se si decide di dormire in tenda ma bisogna considerare tutto il peso in più da portare nello zaino (tenda, materassino, sacco a pelo, ecc.), quindi è un’ipotesi che noi abbiamo scartato a priori, ma per i più coraggiosi è sicuramente una bella esperienza!
C’è bisogno di una guida? Assolutamente NO, il Tour è segnalato davvero benissimo (ci sono cartelli a ogni deviazione) ed è frequentato da molte persone che faranno la vostra stessa strada, quindi in caso di necessità potete sempre chiedere a loro!
È consigliabile portare una guida cartacea o una cartina durante il tour? Non solo è consigliabile, è essenziale. Vi consiglio “Il Giro del Monte Bianco” di Luca Zavatta. Nel libro sono indicati tutti i percorsi, sia quello base che quello insolito, e ogni tappa descrive con accuratezza e precisione il percorso, la difficoltà, la presenza di fontane eccetera. Sicuramente se il nostro viaggio è andato così bene è anche merito di questa guida!
C’è un unico percorso o più alternative? Il Tour del Monte Bianco ha diverse varianti ma sono due i percorsi principali: quello base, più semplice, e quello insolito, tecnicamente più complicato. Noi abbiamo unito i due percorsi scegliendo le tappe più belle di quello insolito e alcune di quello base.
Cosa portare? Alla fine dell’articolo trovi la lista completa!
Tour del Monte Bianco: Inizia l’Avventura
Giorno 1: Courmayeur
Il nostro primo giorno è stato molto soft, abbiamo lasciato la macchina a Courmayeur e siamo partiti in direzione Rifugio Bertone, a 4 km di cammino. Questa è stata una “tappa obbligata” perché non abbiamo trovato posto nel rifugio più lontano ma, se lo avessimo trovato, saremmo andati a dormire direttamente al Rifugio Bonatti, 4 km oltre il Rifugio Bertone.
Ci è comunque andata bene, da qui la vista è incantevole grazie all’incredibile punto panoramico sul versante meridionale del Monte Bianco. Abbiamo inoltre avuto modo di conoscere Renzino, lo storico titolare del Rifugio, e farci raccontare alcune delle sua storie di montagna, quando – ancora giovane – si arrampicava sulle pareti di tutto il mondo.
Riassunto della giornata? 700m dislivello per 4 km di sviluppo, per un totale di 1 ora e 40 minuti
Giorno 2. Champex
Il secondo giorno siamo entrati nel vivo del Tour, abbiamo unito due tappe e camminato più di 25 km.
Come tutti i giorni a seguire, ci siamo svegliati alle 6:30 per fare colazione alle 7:00 e siamo partiti non più tardi delle 7:30-8:00. La prima passeggiata lungo tutta la Val Ferret è stata incredibile, immersa nel verde e con un panorama mozzafiato, e ci ha portato al Mont Dolent “la cima dei tre Paesi” dove Italia, Svizzera e Francia si incontrano. Siamo poi saliti sul Gran Col Ferret, entrando ufficialmente in territorio svizzero e da qui siamo scesi nella Val Ferret (svizzera) e abbiamo preso l’autobus che ci ha portati fino a Champex. Da qui abbiamo fatto ancora una piccola salita (non più di 1,5 km) per arrivare al nostro Rifugio per la notte: Relais d’Arpette.
Il primo rifugio svizzero ci ha accolto con una cena a base di fonduta, che non solo abbiamo apprezzato ma divorato a suon di “S’il vous plaît je peux avoir encore en petit peu de pain?”
Riassunto della giornata? 1.100m dislivello per 27 km di sviluppo, per un totale di 8 ore di cammino (e 1 pullman).
Giorno 3. Fenetre d’Arpette
Ci siamo svegli all’alba per una delle tappe più impegnative del tour: la Fenetre d’Arpette (2.665m). Questo percorso è da intraprendere solo in condizioni climatiche ottimali, del tutto sconsigliato in caso di nebbia o pioggia perchè la salita è ripida e scoscesa e potrebbe essere davvero pericoloso avventurarsi con condizioni meteo avverse.
In cima il panorama è così bello da togliere il fiato: dalla Fenetre d’Arpette si vede infatti il Ghiacciaio del Trient in tutta la sua bellezza. Siamo scesi poi dal versante opposto fino ad arrivare al Refuge Le Peuty, che ci ha ospitato per la notte. Questo rifugio è stata la nostra seconda scelta, avremmo preferito alloggiare presso l’Hôtel du Col de la Forclaz che però non aveva più posto. Forse proprio perchè era una “seconda scelta” ma il rifugio Le Peuty è quello che ci è piaciuto meno – la pulizia non è sicuramente il loro forte – però abbiamo mangiato davvero bene, sia a cena che a colazione.
Riassunto della giornata? 1.000m dislivello per 14 km di sviluppo, per un totale 7 ore di camminata.
Giorno 4. Tré le Champ
Preparatevi perché, molto probabilmente, uno dei giorni del tour pioverà. E in questo caso c’è poco da fare, zaino in spalla – con il telo anti-pioggia – guscio, poncio e via verso la prossima tappa.
La pioggia ci ha accompagnato durante tutto il 4° giorno, quindi anche se avrebbe dovuto essere una “tappa panoramica” non vi so dire quanto fosse effettivamente panoramico, posso solo assicurarvi che il poncho non dona a nessuno. Posso dirvi però che siamo tornati in Francia, passando dalla Variane di Vallorcine fino ad arrivare alla valle di Chamonix.
Riassunto della giornata? Tanta pioggia, 1.000m di dislivello per 16 km di sviluppo, per un totale di 5 ore e mezza di camminata.
Fortunatamente abbiamo raggiunto La Boerne – il nostro rifugio per la notte – in tempo per pranzo, ci siamo così scaldati a suon di fonduta e tartiflette e siamo andati a dormire nella speranza che il giorno dopo tornasse il sole.
Giorno 5. Lac Blanc, Chamonix
Fortunatamente il sole è tornato a farci compagnia durante la spedizione del nostro 5° giorno verso il Lac Blanc, il Lago Bianco. Tra boschi e specchi d’acqua, siamo saliti sul Lac Blanc in compagni di meravigliosi stambecchi che abitano queste montagne e che non hanno paura dell’uomo – guardate quanto venivano vicini!
Questa è sicuro la tappa più panoramica del Tour, da cui è possibile ammirare il versante settentrionale del Monte Bianco. Da qui siamo scesi fino a Valle dell’Arve e abbiamo raggiunto Chamonix. Questa è stata l’unica notte in cui abbiamo abbandonato i Rifugi del Tour e optato per una notte in albergo (il bagno in camera dopo 5 giorni ci è sembrato un lusso sfarzoso); abbiamo infatti soggiornato all’Hotel Les Lanchers, che abbiamo scelto per la sua vicinanza alla stazione dei bus (che avremmo preso il mattino seguente) e l’ottima qualità-prezzo che ci ha offerto inoltre, lo abbiamo scoperto appena arrivati, gode di una vista mozzafiato sul Monte Bianco.
Riassunto della giornata? 1.000m di dislivello per 15 km di sviluppo, per un totale di 6 ore e mezza di camminata.
TIPS: Chamonix è la città in cui nel 1786 è nato l’alpinismo!
Giorno 6. Les Contamines
Nel penultimo giorno del Tour abbiamo nuovamente unito 2 tappe, avvalendoci di un bus e una funivia. Siamo partiti molto presto da Chamonix per prendere il bus di linea fino a Les Houches, da qui abbiamo preso la funivia alla volta di Bellevue, da cui si ammira il fianco Nord Ovest del Monte Bianco. Qui abbiamo iniziato finalmente a camminare tra meravigliosi prati verdi, abbiamo proseguito attraversando un ponte sospeso (ATTENZIONE! Prima di partire verificate che il ponte sia percorribile, altrimenti rimarrete bloccati e dovrete tornare indietro) fino al Rifugio Nant Borrant nel villaggio di Les Contamines.
Riassunto della giornata? 1.100m di dislivello per 20km di sviluppo, per un totale di 6 ore e mezza di camminata (1 pullman e 1 funivia).
Giorno 7. Vallée des Glaciers
Ultimo giorno di camminata, l’indomani saremmo infatti tornati a casa. Questa giornata però non ci ha delusi, anzi siamo arrivati in uno dei punti più elevati del Tour: il Col des Fours, sempre a 2.665m di altezza. Da qui abbiamo proseguito fino a raggiungere la Vallée des glaciers, la valle dei ghiacciai, raggiungendo il Refuge des Mottets, il nostro ultimo rifugio.
Riassunto della giornata? 1.300m di dislivello per 16km di sviluppo, per un totale di 6 ore di camminata.
Giorno 8. Courmayeur
All Good Things Come to an End, è proprio vero. Anche il Tour, anche i suoi 170 km che mi sembrava impossibile sarei riuscita a percorrere.
Con un pò di malinconia torniamo verso Courmayeur, a conclusione del nostro giro. Ci siamo messi in marcia verso l’Italia attraversando il Col de la Seigne, che ci ha regalato una vista incredibile del Monte Bianco. Da qui abbiamo attraversato la Val Veny di Courmayeur, e preso infine l’autobus che ci ha riportato nel centro della città. Il tempo di una birra ed era già il momento di tornare a casa.
Riassunto della giornata? 700m di dislivello per 14 km di sviluppo, per un totale di 4 ore di camminata.
170 km di felicità.
8 giorni di Natura, di Sport e di Montagna.
Prendetevi del tempo e provateci anche voi, non ve ne pentirete mai.
TMB ci sei rimasto nel cuore.
Cosa portare? Di seguito la lista di tutto quello che avevo messo nello zaino, che dovrebbe essere di circa 55 litri e avere il telo anti-pioggia; il peso totale era di 7kg compresa la borraccia da 0,75l di acqua.
- 2 magliette maniche corte
- 1 maglietta maniche lunghe
- 1 paio pantaloni lunghi da trekking
- 1 paio pantaloni corti (per le donne consiglio i pantaloni lunghi a cui si può togliere la parte di sotto, così da avere in un solo paio sia dei pantaloni corti che lunghi)
- 1 pigiama (maglietta maniche lunghe + leggins)
- 3 paia di mutande
- 3 paia di calze
- 2 reggiseni
- cappello pesante
- guanti leggeri
- 1 piumino 100g
- 1 pile
- 1 guscio
- 1 collo
- asciugamano piccolo
- sacco a pelo invernale (obbligatorio solo nel 2020 per l’emergenza Covid, in condizioni normali è consigliabile portare solo il sacco lenzuolo – che pesa molto meno – e usare le coperte dei rifugi)
- poncho (essenziale in caso di pioggia)
- beauty (fazzoletti, salviette intime, spazzolino, dentifricio, shampoo, deodorante, burro di cacao, pettine, 2 elastici)
- borraccia (io avevo quella da 0,75l, sul percorso si incontrano spesso fontane in cui ricaricare le borracce, quindi non c’è bisogno di portane una oltre il litro)
- federa cuscino (opzionale)
- scarponcini
- sandali/infradito (doccia)
Altre cose utili da portare:
- libro
- occhiali da sole
- crema solare
- kit pronto soccorso (fasce, cerotti, cerotti per vesciche, garze, arnica, disinfettante, tachipirina, imodium, anti-dolorifici)
- coltellino svizzero
- lampada frontale con pile cariche
- cartina (guida)
- barrette energetiche e/o frutta secca (per gli spuntini a metà mattina e pomeriggio)
- telo termico
- telefono + caricabatterie
- orologio + cavo carica
- bastoncini telescopici
- mascherina per dormire
- mascherina chirurgica
- tappi
e bisogna ricordarsi di lasciare spazio per pranzo al sacco.
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